disabile

Tra le caste intoccabili, in Italia, oltre a politici, magistrati e giornalisti ora ci sono anche i calciatori!

Tempo fa ricordo che mi indignai perché a Milano Mario Balotelli aveva parcheggiato la sua AUDI R8 (un giocattolino da 150.000 euro) in un parcheggio riservato agli invalidi. Risultato: pacche sulle spalle e richieste di autografo da parte dei “Ghisa” (quelli che a Roma sono comunemente chiamati Pizzardoni), e tutto finito a sorrisi e complimenti. Ci può stare, in fondo un vigile è un essere umano e come tale ha le sue debolezze, e il tifo per una squadra di calcio può essere una di quelle.

Ma quando un giudice avalla un comportamento simile con una sentenza, le cose sono leggermente più gravi.

Qualcuno forse ricorderà lo scandalo dei permessi falsi per invalidi che aveva coinvolto alcuni giocatori del Bologna F.C., tra cui il capitano Marco Di Vaio. Di Vaio era finito indagato dalla Procura del capoluogo emiliano per falso ideologico in atto pubblico commesso da un privato e truffa continuata ai danni del Comune per la cancellazione di multe, 59 contravvenzioni per l’importo di 84,4 euro ciascuna. Gli altri giocatori coinvolti (tra gli altri Viviano, Portanova, Mudingayi, Morleo, Adailton) e alcune mogli e fidanzate, erano indagati per uso di atto falso per i permessi di residente temporaneo in centro irregolari.

Ebbene, ecco qua. Archiviazione definitiva per tutti i giocatori del Bologna, nonché per le mogli e le fidanzate coinvolte, che erano finiti indagati nell’inchiesta della Procura di Bologna sull’abuso di pass handicap e residenti in centro. Il GIP Alberto Ziroldi ha accolto la richiesta di archiviazione del procuratore aggiunto Valter Giovannini, il quale è giunto alla conclusione che non siano stati commessi reati, pur se i calciatori – in sostanza – si sono dimostrati fuori dal mondo: “Nel nostro Paese – scrive Giovannini – i “moderni gladiatori” e cioè i calciatori vivono in una sorta di bolla immateriale che, salvo rare eccezioni, li mantiene avulsi dal quotidiano, al limite dell’incapacità di badare agli affari correnti di natura burocratica, che affaticano invece ogni persona che non pratica, ad alti livelli, l’arte pedatoria“.

Il sottoscritto, giusto questa mattina, ha pagato 91,88 euro di multa per sosta sulle strisce pedonali. Sosta dovuta al fatto che, essendo invalido, non può parcheggiare troppo lontano dalla sua abitazione perché altrimenti non ce la fa a raggiungerla, e perché la sua zona (interessata dai lavori della metropolitana) è una zona a parcheggio “problematico”. Nonostante mi sia sempre curato di lasciare spazio per il passaggio di carrozzelle, o lo scivolo per disabili libero, la dura mano della legge mi ha raggiunto, anche se la mia auto esponeva il legittimo permesso per disabili.

Caro Giudice Giovannini, caro Giudice Ziroldi: mi auguro davvero che l’arte pedatoria, un giorno, possa toccare anche voi.

Nel fondoschiena!